Istituito nel 1993, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna sorge nell’Appennino settentrionale, tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze, ossia sul confine tra l’Emilia-Romagna e la Toscana. Il Parco ha un’estensione di quasi 37.000 ettari ed è suddiviso in tre zone a tutela differenziata. Esso comprende le Foreste Demaniali Casentinesi (che a loro volta comprendono la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, la prima istituita in Italia), ed altre riserve naturali. Delle sue cime, la più elevata è quella di Monte Falco (1.658 m.). Rivestito di foresta per l’80% del suo territorio, il Parco della Foreste Casentinesi è considerato il più verde fra i parchi italiani. La sua area è ricchissima di corsi d’acqua: sul versante romagnolo scorrono i fiumi Bidente, Rabbi e Montone, mentre su quello toscano scorrono i torrenti Staggia, Fiumicello e Archiano. Ricco sotto il profilo naturalistico, il Parco comprende centri abitati che affondano le radici nella storia e custodiscono gelosamente le proprie tradizioni secolari. La flora conta circa 1.200 specie, tra cui diverse famiglie di pteridofite e di equisetacee. Le specie arboree comprendono – tra altri – l’acero montano, il faggio, l’ontano nero, l’ontano bianco, il carpino nero, il frassino maggiore, l’orniello, il salice bianco, il noce e il tiglio. La fauna è caratterizzata dalla presenza di quattro specie di ungulati: il Capriolo, il Cervo, il Daino ed il Cinghiale. Presente il Lupo, che ha distrutto il Muflone. Oltre alla cittadina di Campigna, sono molto visitati l’Eremo di Camaldolesi, fondato da S. Romualdo nell’XI secolo, e il francescano Santuario della Verna, che risale ai primi anni del Trecento.